La tecarterapia, chiamata anche tecar o diatermia, è una pratica che inizia ad essere uno dei trattamenti fisioterapici più richiesti e anche prescritti dai medici.
La diatermia nasce in ambito sportivo per diminuire i tempi di guarigione in caso di infortuni o patologie infiammatorie, ma i suoi campi di applicazione possono essere plurimi.
Come funziona
A differenza di altre terapie fisiche tradizionali come laser, tens e ultrasuoni, dove l’energia viene trasferita al corpo da una fonte esterna, la tecar riesce dove queste falliscono.
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Grazie ai suoi principi fisici, in particolare al principio del condensatore, il calore viene sviluppato in modo endogeno: riesce a stimolare l’energia a livello biologico, migliorando i naturali processi antinfiammatori e di riparazione all’interno dei tessuti.
Attraverso l’utilizzo del modello del condensatore, richiama dal corpo stesso le cariche elettriche: un conduttore è l’elettrodo collegato al generatore, l’altro conduttore è il tessuto biologico. Su questi conduttori si accumulano cariche elettriche che si oppongono alla corrente fino a ridurla a zero (sistema carico).
Sulla zona prescelta si concentrerà un flusso di cariche con effetto termogenico (endogeno) e attivazione metabolica: si è scelta una frequenza particolare di utilizzo, intorno a 0.5 MHz,
Ci sono due manipoli:
Quando l’elettrodo mobile non è protetto e non risulta isolato elettricamente (resistivo) si ha una concentrazione di cariche nei tessuti con più alta resistenza, fungendo loro stessi da isolante:
Quando l’elettrodo usato è protetto (capacitivo) la concentrazione di cariche si ha solo in prossimità della sede di applicazione, si avrà quindi:
I benefici legati al suo utilizzo sono: